981 Maniago 1981
L’ingresso di Maniago nella storia è datato 12 Gennaio 981, quando l’imperatore Ottone II, con un diploma firmato nella sede di Ravenna, conferma alla Patriarcato di Aquileia i possedimenti della corte di Maniago, posta tra le acque del Cellina e del rivo Corto, presso la chiesa di Marcadello, luoghi questi ultimi identificati con il Rugo Storto e la Chiesa di Madonna di Strada in Comune di Fanna, il monte di Maniago (forse l’attuale Jouf alle spalle del paese) e della Pieve di San Mauro. Il riferimento a centri già abitati all’epoca fa supporre l’esistenza di nuclei residenziali già in tempi precedenti: l’insediamento in era romana sarebbe stato favorito dall’incrocio della strada che da Concordia Sagittaria arrivava a Maniago per proseguire verso Poffabro (biforcandosi per le valli del Cellina, del Piave, del Tagliamento e del Meduna) con quella che congiungeva le fonti del Livenza con la stretta del Pinzano. Maniago dovrebbe aver “ospitato” anche la presenza longobarda, seppure in forma marginale: il segno sarebbe il nome dato al Monte Fara (il cui significato è stirpe, famiglia) e alcuni frammenti marmorei fatti risalire all’ VIII secolo. Due secoli dopo, nel 1195, i signori di Maniago furono investiti del Feudo dal Patriarca di Aquileia, mantenendone la giurisdizione fino al 5 giugno 1420, quando le truppe venete conquistarono il Castello, più volte attaccato nel corso degli anni dalle varie famiglie del territorio ma mai capitolato. Da quel giorno le sorti di Maniago seguono quelle del Friuli, dalla dominazione della Serenissima a quella Asburgica, fino all’annessione al Regno d’Italia nel 1866.
Negli anni che seguirono non mancarono i medesimi problemi comuni alle altre regioni del Regno: soprattutto le difficoltà economiche furono causa di forte emigrazione verso Paesi esteri.
Negli anni della Grande Guerra, Maniago partecipò al conflitto pagando un pesante tributo di vittime. Non meno grave fu il bilancio di caduti e dispersi durante il Secondo Conflitto Mondiale: tra coloro che non tornarono va ricordato il giovane Pietro Venuti, decorato con medaglia d’oro al valor militare.